Alla scoperta del monte Argentario, in un giro epico che non risparmia bellezze e tanta fatica.

Monte Argentario

Il Promontorio, interamente montuoso e caratterizzato da coste alte e rocciose, è ricoperto da una fitta macchia mediterranea che si alterna alle coltivazioni di olivi, di viti e di alberi da frutta. Di straordinaria bellezza è la Strada Panoramica che costeggia la porzione dell’Argentario affacciata sul mare aperto e che collega i due centri di Porto Ercole e Porto Santo Stefano.

L’itinerario è  agganciato alla stazione di Orbetello, con cui sperimentare l’approccio treno+bici. Il percorso rientra all’interno delle iniziative “Tirrenica Extra” (come divagazione della tappa tirrenica Orbetello-Capalbio) e delle proposte “Tirrenica Promontori“, per creare un filo rosso tra tutte le pedalate a picco sul mare.

Fotoracconto

(alcuni scatti pedalando l’anello dell’Argentario)

Traccia GPX

Percorso Rosso

Il percorso (ispirato da “Fuga da Roma senz’auto“)  è stato classificato rosso (vai alla classificazione dei percorsi) a causa del dislivello, di alcuni strappi impegnativi, del fondo non sempre amico e dall’assenza di rifornimenti a metà strada. Si sconsiglia di farlo in piena estate, quando il caldo potrebbe giocare brutti scherzi.

Si parte dalla stazione FS di Orbetello seguendo la ciclabile (foto360, foto360) che porta al paese, dove è consigliata una sosta (foto360, foto360). Si continua sulla ciclabile (foto360, foto360)  fino al km 9 dove,  al bivio con la Giannella, è necessario proseguire per 2 km sulla strada trafficata e stretta, prestare attenzione. Si entra quindi nella nuova ciclabile ricavata sul vecchio tracciato della ferrovia (foto360), con una serie di suggestive gallerie (foto360). Al km 13 si arriva a Porto Santo Stefano (foto360), da cui parte la panoramica che costeggia il promontorio.  Al km 16 un sentiero permette di scendere (a piedi) alla spiaggia della Cacciarella (foto360). Pedalando su asfalto, sono diversi gli affacci che permettono di godere della costa (foto360).  Al km 23 la traccia contempla la deviazione per raggiungere Capo d’Uomo: un primo sterrato di 2 km (foto360) con alcuni tratti impegnativi, poi un tratto a piedi in cresta di circa 20 minuti (foto360) per raggiungere le rovine della Torre (foto360, foto360). Chi non volesse arrivare a Capo d’Uomo, può tirare dritto su asfalto (escludendo quindi la visita alla Torre).

La traccia torna su asfalto al km 28, dove inizia la discesa  fino al 33mo, per poi risalire di altri 6 km (foto360, foto360). Al km 38 comincia l’ultimo sterrato (foto360), a tratti sconnesso, da affrontare con prudenza. Si torna su asfalto al km 41, dove ci aspetta una salita moooolto impegnativa (pendenza media del 12%) di quasi un km. Al km 26 c’è la deviazione (una salita di 1 km) per chi volesse salire al Forte Stella (foto360, foto360). La strada poi scende dolcemente fino al paese di Porto Ercole (foto360, foto360, foto360, foto360, foto360, foto360, foto360). Al km 47 ricomincia la ciclabile (foto360, foto360, foto360), e dopo 3 km ci si ritrova sulla ciclabile dell’andata, con cui raggiungere la stazione FS di Orbetello.

Rifornimenti: a Orbetello, Porto Santo Stefano e Porto Ercole. Nella stagione calda mettere in conto almeno 1 litro e mezzo di acqua a testa.

Percorso giallo

Il percorso giallo (vai alla classificazione dei percorsi) esclude il tratto da Porto S.Stefano a Porto Ercole. Si può quindi seguire la traccia rossa (e la relativa descrizione) nei tratti Orbetello-Porto S.Stefano e Orbetello-Porto Ercole.

Percorso famiglia

Il percorso famiglia (vai alla classificazione dei percorsi) pedala lungo la laguna e la riserva della Feniglia, immersi nel silenzio e  avvolti dai profumi intensi della pineta. segue…

Treno+bici

Il percorso può essere agganciato alla stazione FS di Orbetello, con cui sperimentare l’approccio treno+bici.

Raccomandazioni

> Prima di avventurarvi leggete le raccomandazioni. Impiegate cinque minuti ora nella lettura, per risparmiare sventure e contrattempi dopo. segue...

Tirrenica360

> La collezione di FotoSferiche dedicate a questo percorso, raccolte nella mappa di insieme Tirrenica360 segue... 

Tour360

Il tour immersivo dedicato all’Argentario, per ammirare le bellezze dei luoghi a tutto tondo vai al tour…

Approfondimenti

> Quanti simboli, quante memorie, quanti ricordi fioriscono con la vicinanza del mare? Siete anche voi affascinati dai segni che il tempo e lo spazio hanno disseminato lungo il Tirreno? Aiutateci ad arricchire questo capitolo, perchè le storie tornino a parlare.

Argentario

Il Monte Argentario, in origine, era con molta probabilità un’isola. In seguito si collegò alla costa tirrenica dai tomboli della Feniglia e della Giannella, formatisi per l’accumulo dei detriti trasportati dai fiumi e dalle correnti marine.

Il primo insediamento umano all’Argentario risale certamente ad epoche lontanissime, come attestato dai numerosi reperti archeologici sia nella Grotta degli Stretti che in quella di Cala dei Santi.

Di straordinario valore strategico, il promontorio fu munito di torri di avvistamento e di segnalazione per far fronte al costante pericolo di incursioni dal mare tra cui va ricordata quella del pirata detto il Barbarossa, che nel 1544 depredò e saccheggiò il borgo di Porto Ercole.

Le primissime opere a carattere difensivo risalgono all’Età del Bronzo, ma un vero e proprio sistema difensivo che interessasse tutta la costa del promontorio iniziò a prendere corpo solo nel XV secolo, sotto il dominio della Repubblica di Siena.

Agli spagnoli il merito di avere in pochi anni impiantato un formidabile complesso di fortificazioni per numero e qualità, superiore ad ogni altro simile esistente in Toscana. Nacque così lo Stato dei Presidi, che comprendeva Orbetello, Porto Ercole, Porto Santo Stefano e Talamone, ai quali, nel 1602, si aggiunse la piazzaforte di Porto Longone, nell’Isola d’Elba.

Il Promontorio, interamente montuoso e caratterizzato da coste alte e rocciose, è ricoperto da una fitta macchia mediterranea che si alterna alle coltivazioni di olivi, di viti e di alberi da frutta.

Di straordinaria bellezza è la Strada Panoramica che costeggia la porzione dell’Argentario affacciata sul mare aperto e che collega i due centri di Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Oltre ad ammirare lo splendido panorama, si possono intravedere, verso il mare, i resti di una serie di torri costiere e si può accedere a piedi alle suggestive e selvagge calette dell’Argentario. segue…

Miniere di Porto Ercole

Lo dicevano con il loro colore anche le rocce dell’Isola Rossa che nel sottosuolo c’era tanto ferro da far impazzire una calamita. E finalmente anche l’Argentario, nel suo piccolo, ebbe le sue miniere, in località Il Passo, vicino a Port’Ercole. Non era certo l’El Dorado, ma la qualità del materiale era discreta: 30% in ferro, 15% in manganese, poca silice, adatto alla produzione dell’acciaio.

L’attività estrattiva iniziò nel 1873 e, salvo la doverosa pausa bellica, si prolungò, tra alti e bassi, fino al 1958. I proprietari cambiarono nel tempo: prima la RAE, poi l’Ilva ed infine la Ferromin. Le escavazioni, iniziate a cielo aperto, proseguirono successivamente in galleria nonostante i gravi problemi creati dalle infiltrazioni d’acqua dalla vicina laguna, solo in parte risolti, inizialmente, con l’impiego di due potenti motopompe a vapore. Il materiale, dopo essere stato trattato e selezionato nel piazzale di cernita, veniva trasportato, con carri trainati da muli, fino a Santa Liberata dove c’erano le navi ancorate in rada, prevalentemente dirette verso l’Inghilterra. L’attività in galleria, nel piazzale di cernita e per il trasporto fu svolta da operai del luogo ed altri provenienti da località vicine. Furono anche impiegati, per la frantumazione del materiale, forzati del Bagno Penale di Orbetello.

(le torri minerarie, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Verso gli anni ’50 la produzione delle miniere cominciò sensibilmente a scemare. Il costo non più competitivo del materiale dovuto agli alti oneri di produzione orientarono gli attuali proprietari alla chiusura degli impianti. Con delle cariche esplosive fu provocato il crollo di un intero costone roccioso del colle che bloccò l’accesso alle gallerie. Quelle gallerie che avevano visto uomini e ragazzi spezzarsi la schiena nell’oscurità, nel freddo e nel fango, e talvolta morire di lavoro, tornavano alla natura. Finì così l’esperienza mineraria dell’Argentario. Insieme a tante altre. L’Argentario si era ormai avviato per un’altra strada. Delle miniere rimangono in bella vista, davanti ad Orbetello, due grandi torri in cemento armato per i pozzi che conducevano in galleria. segue…

Extra

Percorsi in Toscana

> Elenco dei percorsi in Toscana segue...

Tappa Orbetello-Capalbio

L’Anello dell’Argentario si inserisce come divagazione all’interno della tappa Tirrenica Orbetello-Capalbio, con cui scoprire la magia della Feniglia nella laguna di Orbetello.   segue…

Percorsi tematici

> Il Tirreno è un teatro che racconta mille incontri. Le memorie storiche si intrecciano con gli scenari naturali, imprimendo a terra tracce da rievocare, un pedale alla volta. Seguendo in bici il mare e i suoi tematismi. Spiagge, fari, pinete, zone umide, promontori, miniere, …. quante storie siete pronti ad ascoltare? segue...

Fari e Torri di avvistamento

> Tutte le nazioni si interrogano su come tenere vivo il patrimonio di pietre, storie e mattoni disseminato lungo le coste del pianeta. Erosione della costa, taglio dei finanziamenti, nuove tecnologie, aggiornamento delle rotte di navigazione…. Anche lungo il Mar Tirreno si nascondono preziose memorie guardiane dell'orizzonte. Che siano arroccate su uno sperone di roccia o addormentate su una spiaggia,  a picco sul mare o immerse in una pineta,  scopritele con noi pedalando. segue...

(Torre Capo d’Uomo, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Tirrenica Promontori

> Il matrimonio tra terra e mare si fa impetuoso quando l’abbraccio è ancora più appassionato. Ecco perché, pedalando lungo il Tirreno, la memoria delle scogliere a picco evoca ogni volta emozione e meraviglia. Con la collezione “promontori”, andiamo alla scoperta degli affacci sul Tirreno segue...

Spiagge Tirreniche

> Cosa sarebbe un mare senza una spiaggia? Al termine di un temporale o all’avvicinarsi di un tramonto, tra un bagno rinfrescante e una passeggiata sul bagnasciuga. Che sia in piena estate o d’inverno. Profumi e cantilene che portiamo dentro una generazione dopo l’altra. Diversi itinerari in bici lungo la futura ciclovia Tirrenica ci permettono di avvicinare la meraviglia dei granelli di sabbia.  segue...

Miniere

> L’Italia custodisce un ingente patrimonio minerario in cui sono stratificati valori identitari e memorie sociali da conservare e riqualificare a fini turistici-culturali. Miniere, cave, siti preistorici da raggiungere in bici, tutto l’anno, lungo la futura ciclovia Tirrenica. segue... 

Un passo alla volta

> Proposte in bici di una mattinata, un giorno, un weekend, una vacanza intera... per saggiare le proprie capacità e alimentare esperienza e consapevolezza segue...

Percorsi famiglia

> Le nostre proposte dedicate alle famiglie, perchè le transizioni culturali (a pedali e non) vanno impostate a partire dalle nuove generazioni. segue...

Classificazione percorsi

> Itinerari verdi, gialli o rossi, per aiutarvi a scegliere il percorso più adatto alle vostre aspettative segue...

Tirrenica in treno

> Esplorare in treno+bici la futura ciclovia Tirrenica. Soluzione vantaggiosa per superare i tratti critici o spezzare le pedalate in più riprese. segue...

Il vostro contributo

> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progettoZERO e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità di un percorso ciclabile lungo il Tirreno? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la bellezza delle nostre coste. segue...

(affaccio su Cala dell’Olio, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Anello dell’Argentario
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