Laghi, torbiere, fiumi e foci, stagni, lagune, valli da pesca, paludi salmastre…. scopriamole in bici  in compagnia del Mar Tirreno.

Zone umide

Laghi, torbiere, fiumi e foci, stagni, lagune, valli da pesca, paludi salmastre….  Le zone umide rivestono una notevole importanza per diversi aspetti: mitigano le piene dei fiumi, accumulano nutrienti, favoriscono la biodiversità, si prestano agli allevamenti di pesci e alla produzione di sale, costituiscono luoghi elettivi per l’osservazione dell’avifauna acquatica.

Metà delle zone umide del mondo sono state perse e la maggior parte delle distruzioni sono avvenute negli ultimi 50 anni. Quelle scampate all’intervento dell’uomo, si rivelano oggi in tutta la loro bellezza. Andiamo a scoprirle, in bici,  in compagnia del Mar Tirreno.

Fotoracconto

Alcuni scatti pedalando lungo il Tirreno.

Zone umide

Per “zone umide” s’intendono paludi e acquitrini, torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri. Possono essere quindi considerate “zone umide”: i laghi, le torbiere, i fiumi e le foci, gli stagni, le lagune, le valli da pesca, le paludi salmastre, i litorali con le acque marine costiere. Ed inoltre, tra le opere artificiali, le casse di espansione, gli invasi di ritenuta, le cave di inerti per attività fluviale, i canali, le saline e le vasche di colmata .

Le zone umide rivestono una notevole importanza per diversi aspetti:

  • idrogeologico (attenuazione e regolazione dei fenomeni come le piene dei fiumi)
  • chimico e fisico (sono trappole per nutrienti)
  • biologico (rappresentano una delle tipologie di habitat più importanti per la conservazione della biodiversità)
  • produttivo (ittiocoltura, molluscocoltura, produzione di sale);
  • educativo e culturale (le oasi naturalistiche costituiscono luoghi elettivi per l’osservazione dell’avifauna acquatica; in molte zone sono ancora presenti vecchi manufatti che testimoniano la presenza di antiche attività umane legate alle zone umide)
  • scientifico

(Foce del Tafone, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Metà delle zone umide del mondo sono state perse e la maggior parte delle distruzioni sono avvenute negli ultimi 50 anni. Le cause principali sono: la distruzione diretta, le specie aliene, l’agricoltura e l’industria. In Italia, i siti individuati  dalla convenzione di Ramsar sono attualmente 51. segue…

« Noi possiamo mostrare agli stranieri la nostra pianura tutta smossa e quasi rifatta dalle nostre mani; sicché il botànico si lagna dell’agricoltura, che trasfigurò ogni vestigio della vegetazione primitiva.» (Carlo Cattaneo)

Percorsi in bici

Elenco dei percorsi in bici alla scoperta delle zone umide lungo la futura ciclovia Tirrenica. Aiutateci ad arricchirlo con nuove proposte.

  • Marina di Vecchiano nel Parco di San Rossore segue…
  • Riserva del Bottagone segue…
  • Parco della Maremma segue…
  • Riserva Diaccia Botrona a Grosseto segue…
  • Laguna di Orbetello e Oasi di Burano segue…
  • Saline di Tarquinia segue…
  • Agro romano segue…
  • Agro pontino segue…
  • elenco completo degli itinerari che lambiscono zone umide segue…

Approfondimenti

Convenzione di Ramsar

La Convenzione di Ramsar, firmata nel 1971, si pone come obiettivo la tutela internazionale delle zone umide mediante la loro individuazione e delimitazione, lo studio degli aspetti caratteristici, in particolare dell’avifauna, e la messa in atto di programmi che ne consentano la conservazione degli habitat, della flora e della fauna.

Ad oggi sono 172 i paesi che hanno sottoscritto la Convenzione e sono stati designati 2.433 siti Ramsar per una superficie totale di 254,645,305 ettari.  segue…

(Tombolo di Cecina, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

I paese firmatari si impegnano a:

  • designare le zone umide del proprio territorio, da includere in un elenco di zone umide di importanza internazionale;
  • elaborare e mettere in pratica programmi che favoriscano l’utilizzo razionale delle zone umide del loro territorio creare delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente dal fatto che queste siano o meno inserite nell’elenco;
  • incoraggiare le ricerche, gli scambi di dati e di pubblicazioni relativi alle zone umide, alla loro flora e alla loro fauna;
  • aumentare, con una gestione idonea le popolazioni di uccelli acquatici;
  • promuovere le Conferenze delle Parti;
  • promuovere la formazione di personale nei campi della ricerca sulle zone umide, sulla loro gestione e sulla loro sorveglianza.

Migrazione animale

In volo, a nuoto o in marcia, il nostro pianeta è continuamente attraversato da miliardi di animali migratori: uccelli, mammiferi marini, terrestri e volanti, pesci, anfibi, rettili e insetti. Con Diego Rubolini, ecologo dell’Università degli Studi di Milano Statale, capiamo come e perché un così ampio numero di specie viventi animali compia in modo regolare migrazioni lungo precise rotte” dal programma RadioRai “Newton” ascolta la puntata del 10.1.23 …

(Fenicotteri a Bottagone)

Bonifica in Italia

> La lotta alla malaria per la sopravvivenza umana e il recupero produttivo del suolo hanno rappresentato nell'Italia Centrale i moventi di una secolare attività bonificatrice. Le ristrette pianure alluvionali litoranee, infatti, nei secoli sono state soggette al ristagno delle acque. Un immenso deposito di fatiche, conquistato dall'uomo una stagione dopo l'altra. segue... 

(impianto di Focene, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

Fenicotteri

Vederli planare, dal cielo, in gruppo nelle basse acque della salina è uno spettacolo difficile da dimenticare, soprattutto la mattina presto, circondati dal silenzio e dalla brezza marina. Nel corso della giornata, in pieno sole, diventano più elusivi e preferiscono spostarsi nelle vasche più meridionali, meno disturbate dal passaggio delle macchine e dei visitatori. Qui, la presenza dei fenicotteri è ben nota a chi frequenta questi luoghi: ne conosce l’arrivo e la partenza e il loro volo a “V”. segue…

Extra

Pandaciclista WWF

Le Oasi WWF rappresentano scrigni di biodiversità e conservazione, la mobilità sostenibile e attiva si inserisce e si fonde pienamente in questo contesto, scopri insieme a noi come diventare un Pandaciclista e raggiungere in Bicicletta tutte le Oasi lungo la Ciclovia Tirrenica in un più ampio concetto di salvaguardia ambientale. segue…

Torre di Pisa e fiume Arno

Perchè la torre pende? Simbolo della città di Pisa e tra i monumenti italiani più visitati, la Torre di Pisa – più nota come la “torre pendente”- richiama da sempre l’attenzione dei turisti di tutto il mondo per l’insolita inclinazione. Il motivo? Il territorio su cui è costruita l’intera città di Pisa è una pianura alluvionale: il sottosuolo di questa pianura è formato da un’alternanza di strati sabbiosi e strati argillosi, generata dall’Arno. L’inclinazione della torre è dovuta allo strato di argilla che ha ceduto sotto il carico puntuale della torre. segue…

Percorsi tematici

> Il Tirreno è un teatro che racconta mille incontri. Le memorie storiche si intrecciano con gli scenari naturali, imprimendo a terra tracce da rievocare, un pedale alla volta. Seguendo in bici il mare e i suoi tematismi. Spiagge, fari, pinete, zone umide, promontori, miniere, …. quante storie siete pronti ad ascoltare? segue...

Letture

> Boom economico, bonifiche, colonie estive, divinità, idrovolanti, ferrovie, ... letture da sfogliare nelle pedalate lungo il Tirreno segue...

Il vostro contributo

> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progetto e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità della CicloVia? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la futura Tirrenica. segue...

(Torre Flavia, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )