Il matrimonio tra terra e mare si fa impetuoso quando l’abbraccio è ancora più appassionato.  Con la collezione “promontori”, andiamo alla scoperta degli affacci sul Tirreno.

Promontori

Il matrimonio tra terra e mare si fa impetuoso quando l’abbraccio è ancora più appassionato. Ecco perché, pedalando lungo il Tirreno, la memoria delle scogliere a picco evoca ogni volta emozione e meraviglia. Con la collezione “promontori”, andiamo alla scoperta degli affacci sul Tirreno.

(il promontorio di Circe)

“All’inizio è sempre geografia.
Parola che mi porta a casa, parola che mi porta via.
Basta pensarla, ne nasce storia. […]
è una geografia dell’anima
e lo spostamento necessariamente lento, fisiologico,
ne è conseguenza e presupposto.
Arriva il tempo della verifica,
arriva come necessità, d’urgenza.
I piedi vogliono muovere i sensi.
Un camminare incontro il paesaggio,
negli accadimenti, nei colori, nei profumi, nei suoni.”
G.L. Ferretti, “Reduce”

Fotoracconto

Alcuni scatti pedalando i promontori del Tirreno.

Elenco dei percorsi

L’elenco di percorsi in  bici dedicati ai promontori vista Tirreno segue…

Extra

Percorsi tematici

> Il Tirreno è un teatro che racconta mille incontri. Le memorie storiche si intrecciano con gli scenari naturali, imprimendo a terra tracce da rievocare, un pedale alla volta. Seguendo in bici il mare e i suoi tematismi. Spiagge, fari, pinete, zone umide, promontori, miniere, …. quante storie siete pronti ad ascoltare? segue...

Letture

> Boom economico, bonifiche, colonie estive, divinità, idrovolanti, ferrovie, ... letture da sfogliare nelle pedalate lungo il Tirreno segue...

Il vostro contributo

> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progetto e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità della CicloVia? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la futura Tirrenica. segue...

(Monte Orlando a Gaeta, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

 “Poi che spiegat’ho l’ale al bel desio,
quanto più sotto ‘l pè l’aria mi scorgo
più le superbe penne al vento porgo,
e spregio il mondo, e verso ‘l ciel m’invio.
Né del figliuol di Dedalo il fin rio
Fa che giù pieghi, anzi via più risorgo:
ch’io cadrò morto a terra ben m’accorgo;
ma qual vita pareggia il morir mio?
La voce del mio cor per l’aria sento:
ove mi porti temerario? China,
che raro è senza duol troppo ardimento.
Non temer, rispond’io, l’alta ruina,
fendi sicur le nubi, e muor contento,
se ‘l ciel sì illustre morte ne destina.”
Giordano Bruno