Chi siamo

Cittadini e cicloturisti come voi. Niente di più, niente di meno.

“O frati”, dissi “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia

d’i nostri sensi ch’è del rimanente,
non vogliate negar l’esperienza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”.

Li miei compagni fec’io sì aguti,
con questa orazion picciola, al cammino,
che a pena poscia li avrei ritenuti;

e volta nostra poppa nel mattino,
de’ remi facemmo ali al folle volo,
sempre acquistando dal lato mancino.
(Dante, Inferno)

Squadra operativa

Lo studio è partito dalla traccia realizzata dalla FIAB che ringraziamo per l’impegno sul campo e con le amministrazioni.

Segue l’elenco alfabetico delle persone che con i loro contributi alimentano il progetto TirrenicaZERO:

Per integrazioni e  correzioni  prego scriveteci e provvediamo ad aggiornare l’elenco.

e io rinascerò
amico caro amico mio
e mi ritroverò
con penne e piume senza io
senza paura di cadere
intento solo a volteggiare
come un eterno migratore…
Senza paura di cadere
intento solo a volteggiare
come un eterno migratore

R.Cocciante

ProgettoZERO

> Un progetto nato dal basso, che aggrega informazioni per partire in bici in compagnia del Tirreno. In attesa di un sito ufficiale che ci lasci liberi di pedalare, aiutateci a rendere questo spazio utile a tutti coloro in cerca di itinerari da Ventimiglia a Roma (...e oltre) segue...

Il vostro contributo

> Innamorat@ anche voi delle pedalate vista mare? Date una occhiata al progetto e alla squadra operativa. Partecipate con passaparola, proposte, feedback, ... Le amministrazioni non vedono le potenzialità della CicloVia? Mostriamo loro il contrario. Facciamo conoscere insieme la futura Tirrenica. segue...

(Castello Odescalchi a Ladispoli, dalla collezione fotosferica Tirrenica360... )

“Panfila comincia con lo svestirsi di tutti i suoi abiti e, schiuso un piccolo armadio, ne trae numerosi vasetti. A uno di questi leva il coperchio, ne toglie dell’unguento, se ne spalma a lungo le mani, si unge tutta dalle unghie dei piedi sino alle sommità dei capelli, e parlando sommessamente alla lucerna, muove le membra tremando tutta. A mano a mano che si scuote le spuntano molli piume e poi forti penne, il naso le s’indurisce e le si incurva, le unghie diventano uncini. Panfila diviene un gufo. Poi, fatto un lamentoso grido, si prova a saltellare in terra e tutt’a un tratto, levatasi in alto, vola via ad ali spiegate.” (Apuleio)